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GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOFOBIA, BIFOBIA E TRANSFOBIA: Intervista a Guido Aloia, Fondatore de “I Sentinelli di Parigi”

Il 17 maggio è la Giornata Mondiale contro l’omofobia, bifobia e transfobia, ideata nel 2004 da Louis-George Tin in ricordo del 17 maggio 1990, quando l’omosessualità fu tolta dall’elenco dalla lista delle malattie mentali della Organizzazione Mondiale della Sanità. È una Giornata riconosciuta dall’ONU nel 2006 e dalla Unione Europea nel 2007. In questa occasione, il Comites di Parigi passa la parola a Guido Aloia, Fondatore de I Sentinelli di Parigi.

Buongiorno Sig. Aloia, potrebbe presentarci l’associazione e i suoi scopi?

Noi, Sentinelli di Parigi, siamo un gruppo di cittadini.e italiani.e che vivono a Parigi e zone limitrofe e che su questo territorio vogliono sviluppare la loro azione politica. Pur ispirandoci al gruppo dei Sentinelli di Milano, definiamo i nostri ambiti e modalità di azione sulla base del contesto sociale, territoriale e politico nel quale viviamo e interveniamo.

Essere dei.lle cittadini.e all’estero è una condizione di vita particolare, che coinvolge un numero sempre maggiore di italiani.e. Vogliamo permettere ai.lle nostri.e simpatizzanti di conciliare questa condizione di vita con l’impegno- attivismo?- politico. Perché lasciare il proprio paese di origine non significa disinteressarsene, e vivere in un paese diverso da quello di origine può significare anche essere parte della sua cittadinanza attiva.

Puntiamo quindi a mettere a profitto questa condizione di emigranti, servendoci della nostra doppia cultura per creare ponti e spazi di confronto tra la società di origine, quella italiana, e la società di residenza, quella francese. Perché dal confronto col diverso da sé trae origine non solo una migliore conoscenza dell’altro, ma anche una migliore comprensione di se stessi.

In quest’ottica, un’ottica plurale ed europeistica, desideriamo stabilire dei contatti- fare rete con gli altri gruppi di Sentinelli o gruppi affini creatisi fuori dall’Italia e che vivono come noi nella condizione di espatriati: Londra, Berlino e tutti quelli che ancora potranno crearsi in futuro. 

In che occasione è nata l’associazione in Francia?

I Sentinelli di Parigi sono nate.i durante il Gay Pride Parigi 2018 in risposta alle dichiarazioni del Ministro italiano della Famiglia Lorenzo Fontana, che non riconosceva le famiglie dello stesso sesso, come nuclei familiari veri e propri. Condividendo e sostenendo i valori fondanti e fondamentali della Repubblica Italiana, che sono la laicità, l’antifascismo e l’uguaglianza, organizziamo iniziative tra Francia e Italia per la sensibilizzazione sui diritti civili e il dialogo sulle principali questioni politiche contemporanee.

La spinta alla creazione del nostro progetto è venuta alla luce grazie ad una persona che vorrei ricordare che ci ha appena lasciati.e, Maurizio Merlotti, Sentinello di Milano della prima ora e grande militante di un mondo che va pian piano scomparendo. I valori dei Sentinelli di Milano, nate.i come un movimento informale tra il serio e il faceto nell’autunno del 2014 per rispondere con l’ironia all’odio delle Sentinelle in Piedi e da dicembre 2021 Associazione APS, sono dei valori molto trasversali anche tra paesi diversi. 

Potete fare un esempio di situazioni in cui I Sentinelli di Parigi si sono manifestati o espressi?

I Sentinelli di Parigi si sono trovate.i più volte a dover affrontare alcune situazioni che la maggior parte delle associazioni italiane in Francia non affrontava: prese di posizione politiche, culturali e sociali che andavano contro l’essere cittadini.e italiani.e all’estero. 

All’indomani della bocciatura del decreto di legge proposto dal parlamentare Alessandro Zan, che prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili, I Sentinelli si sono riunite.i presso la loro sede istituzionale nell’11 arrondissement, raggruppando più di 300 italiane e italiani presenti a Parigi e profondamente ferite.i dalla decisione che il Senato italiano con una maggioranza forzata e segreta ha votato, ha manifestato il suo dissenso con slogan, comizi e canti. Un bel momento di riunione, sorellanza e fratellanza.

La Giornata Mondiale contro l’omofobia, bifobia e transfobia ha ragione di essere ricordata ancora in Europa?

Purtroppo gli anni passano ma i problemi rimangono, infatti nella classifica ILGA 2024 sui diritti LGBTQI+, l’Italia continua a perdere posizioni. Giù, un posto dopo l’altro, fino ad arrivare al 36esimo posto. È quanto emerge dalla 16esima edizione della Rainbow Map, che classifica in base agli sviluppi legislativi dei diritti della comunità Lgbtq+ 49 paesi di Europa e Asia. In questa graduatoria, nell’ultimo anno l’Italia è scesa di due posizioni, tra Lituania e Georgia. Al vertice della classifica ci sono Malta, che occupa da nove anni la vetta, l’Islanda, salita di tre posizioni, e il Belgio, che ha vietato le pratiche di conversione.

Ciò che ha fatto scivolare l’Italia ancora più in giù è la mancanza di una legislazione che combatta in modo efficace le discriminazioni, che punisca i crimini d’odio motivati da pulsioni omofobe e che garantisca diritti personali e familiari. La realtà ci dice anche che in Italia, se vieni preso a pugni in una stazione metro perché stai baciando il tuo compagno/a, vieni condannato/a a una multa di 600 euro. Meno della sanzione massima per eccesso di velocità.

Il vero mondo al contrario è questo.

Oggi, durante la giornata mondiale delle vittime di transfobia, Transgender Day of Remembrance (TDOR), la società, che impone la visione binaria del genere, continua a mietere vittime. 

Ingaggiamoci quotidinamente per il benessere della collettività intera, rispettando le inclinazioni naturali di ogni persona e le attitudini del singolo individuo. Creiamo una catena virtuosa attorno a noi e parliamo il più possibile di questa situazione con le.i nostre.i conoscenti, spingiamoci un po’ di più nella comprensione del prossimo, senza giudizio e analizziamo anche da un punto di vista storico politico quello che ci sta accadendo. Spesso rimaniamo ancorate.i a delle idee di un mondo che non c’è già più e questo non fa altro che alimentare quelle paure che i governi populisti tendono a far proprie.

Si può ancora sperare in cambiamenti positivi, fatti concreti sono stati fatti dalla cittá di Parigi per la lotta alla LGBTfobia. La sindaca Anne Hidalgo ha stanziato 100.000 € per le associazioni che lottano contro le discriminazioni e ogni anno la città di Parigi ricorda con emozione questo grande diritto che è la libertà. 

Ci sono eventi o occasioni di riflessione per questo 17 maggio a Parigi ?

Il 17 maggio 2024 si terrà la 7a edizione dei Paris International LGBTQIA+ Awards, che premiano gli attori e le attrici della lotta per i diritti LGBTQIA+. Alle 19:00 ci sarà l’apertura da parte di Anne Hidalgo, del Bal de l’amour sulla piazza antistante il Municipio, alla presenza di Patrick Desmarais, presidente del consiglio di amministrazione della Fondation Émergences e copresidente di la Giuria e Halba Diouf, atleta transgender di alto livello e co-presidente della Giuria.
Nell’attesa di conoscerci meglio o di partecipare ad un nostro evento, vi invitiamo a seguire la nostra pagina https://www.facebook.com/isentinellidiparigi