Inverno/Primavera 2024 – La Commissione Lavoro e Politiche Sociali insieme alla Associazione APSI ha organizzato tra gennaio e maggio 2024 tre Incontri di Prevenzione presso l’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci a Parigi. Intervistiamo le Consigliere che hanno promosso gli incontri, la psicologa Dottoressa Floriana Pacelli e la medico Dottoressa Alice de Sanctis. I temi affrontati in questo ciclo sono stati: bullismo, disturbi del sonno e le dipendenze.
Quando si pensa agli italiani all’estero, la prima immagine che viene in mente è quella di giovani adulti. Raramente si pensa al benessere dei connazionali più giovani. Come mai avete deciso di occuparvi di loro?
FP: Lavoro da anni come psicologa con bambini e adolescenti, prima in Istituzioni per la protezione dei minori e poi in ospedale in Servizi di pedopsichiatria e attualmente di pediatria generale. I giovani sono il nostro futuro, se interveniamo su di loro, trasmettiamo dei valori e li aiutiamo a crescere, il futuro dell’umanità sarà migliore per tutti. È quello in cui credo e che rappresenta per me il motore del mio lavoro ogni giorno come psicologa.
Come nasce il progetto degli “Incontri di prevenzione” e come si sviluppa questo ciclo?
FP: Ho osservato in ospedale per tanti anni la sofferenza provocata sugli adolescenti degli effetti del bullismo. La scuola rappresenta il primo luogo di socializzazione per i bambini, la prima iscrizione nella società. Fare prevenzione su temi come il bullismo direttamente nelle scuole è essenziale. Bisognerebbe farne di più, iscrivere questi temi nei programmi scolastici perché il bullismo ha conseguenze deleterie e può essere prevenuto investendo in formazione e prevenzione sulle giovani generazioni. Da questo tema che mi sta molto a cuore è nata l’idea di questi incontri. Al bullismo si sono aggiunti altri temi molto importanti per i giovani come i disturbi del sonno e le dipendenze. Molti altri argomenti si potrebbero aggiungere come l’educazione alla relazione, la violenza sulle donne e sulle persone più deboli, temi di attualità da affrontare dal punto di vista dello psicologo e del medico oltre che dell’insegnante.
Quali sono i problemi che gli adolescenti italiani residenti o nati all’estero riscontrano di più? E come fronteggiarli?
FP: Ritengo che i problemi degli adolescenti italiani all’estero non sono diversi da quelli di tutti gli adolescenti in Francia. Abbiamo scelto la scuola italiana per dare un nostro contributo nella nostra lingua su temi che coinvolgono tutta la società attuale. Come Comites abbiamo scelto i ragazzi italiani. Ma nella mia esperienza ho fatto simili interventi nelle istituzioni francesi.
Dottoressa Pacelli, come sostenere gli adolescenti e le loro famiglie? Esistono servizi specifici riservati a queste?
FP: Per gli adolescenti in Francia e le loro famiglie esistono diverse istituzioni sia nell’ambito dell’accompagnemento psicologico, medico che sociale. L’argomento è molto vasto e dipende dalla domanda e dalla problematica delle famiglie. Posso solo dire che non bisogna minimizzare la sofferenza di un adolescente. Il suo discorso va preso sul serio e nel dubbio consiglio sempre di consultare a partire dal medico di base fino alle urgenze ospedaliere.
Gli adolescenti non sempre condividono con la famiglia i loro problemi. Quale potrebbe essere un consiglio per aiutarli a far emergere i possibili disagi?
FP: Bisogna osservare e interessarsi al loro mondo per entrare in contatto. Gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale dopo la famiglia per individiare e segnalare possibili disagi. Tutti coloro che intervengono nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza hanno sicuramente un ruolo privilegiato.
Dottoressa De Sanctis, lei è una specialista dei disturbi del sonno, come possono riconoscerli i genitori? E cosa fare per supportare i propri figli? A che momento occorre consultare uno specialista?
ADS: È importante che i ragazzi conoscano l’importanza del sonno e il suo ruolo per la crescita, lo sviluppo, la salute in generale. Troppo spesso i ragazzi pensano che il sonno sia una perdita di tempo ma non è cosi. Questa informazione può passare per i genitori, ma deve passare anche dalla scuola, da qui l’idea degli incontri di prevenzione. Durante la mattinata ho spiegato ai ragazzi come funziona il sonno, a cosa serve, le buone abitudini e le cose da evitare e son satati molto interessati.
Se malgrado le buone abitudini e il rispetto delle regole di igiene del sonno dei disturbi si presentassero per più di un mese sarebbe opportuno consultare uno specialista
Avete ottenuto un riscontro da parte dei ragazzi durante gli incontri? Quale impressione avete avuto da questi incontri?
FP: Gli Incontri di Prevenzione sono stati molto interessanti. I ragazzi sono stati ricettivi al tema del bullismo, attori del loro stesso sapere e desiderosi di scambiare su argomenti che li toccano profondamente. Ho passato un bellissimo momento con loro e imparato tantissimo da questo scambio.
Pensate di estendere questi incontri ad altre scuole non italiane, ma in cui si trovano sezioni italofone? Oppure un progetto fuori dalle scuole?
FP: Ci piacerebbe estendere il progetto. Ci stiamo riflettendo anche in funzione delle nostre disponibilità e impegni. Sarebbe comunque molto interessante estenderlo per la ricchezza dell’esperienza e il valore della prevenzione. Altri temi possono anche nascere da uno scambio con la scuola stessa, i ragazzi e gli insegnanti.