Il Comites di Parigi, è orgoglioso di annunciare l’avvio di un ciclo di eventi intitolato “Storie di Emigrazione”, promossa dalla Commissione Lavoro e Politiche Sociali.
ll progetto “Storie di Emigrazione” mira a creare un ponte tra le generazioni e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità italiana all’estero, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere le storie degli emigranti italiani. Questo ciclo di incontri vuole anche promuovere la collaborazione e il dialogo tra le associazioni che da decenni lavorano al fianco degli emigrati, contribuendo a mantenere vivi i legami con l’Italia.
Il primo appuntamento avrà luogo il 13 giugno 2024 presso il Centre d’information et d’études sur les migrations internationales (CIEMI) – 46 Rue de Montreuil, 75011 Paris – e sarà dedicato alla presentazione del libro “La Promessa” di Gianlivio Fasciano.
L’opera, che racconta le vicende di Romolo, un pastore del Molise e la sua lotta per la sopravvivenza e l’amore in tempi di guerra e migrazione, rappresenta un importante contributo alla letteratura sull’emigrazione italiana. “La Promessa” non solo narra storie di partenze e di vita in terre lontane ma anche di ritorni, di memoria e di legami indissolubili con la terra d’origine.
Attraverso il linguaggio semplice ma profondamente evocativo di Fasciano, il romanzo tocca temi universali quali la ricerca di una vita migliore, l’amore, la perdita, e la resilienza. L’autore offre uno spaccato intimo delle sfide affrontate dagli emigranti italiani, rendendo il libro uno strumento di grande valore per chiunque desideri comprendere meglio le dinamiche dell’emigrazione e il suo impatto sulle identità individuali e collettive.
Durante l’evento, Gianlivio Fasciano condividerà il palco con alcuni migranti italiani, tra cui Nello Di Meo (e Luca Marin del CIEMI), che arricchiranno la presentazione con le loro testimonianze personali.
Vi invitiamo calorosamente a partecipare a questo e ai futuri eventi del ciclo “Storie di Emigrazione”, per scoprire, riflettere e celebrare insieme la nostra comune eredità migratoria.